La terapia ristorativa è
una strategia terapeutica ancora sperimentale, basata sul tentativo
di riparare o ripristinare la funzione dei neuroni dopaminergici
con mezzi farmacologici o biologici (terapie geniche), oppure
di sostituire i neuroni degenerati attraverso trapianti cerebrali
di cellule in grado di produrre dopamina. In questo ambito di
ricerca sono state messe a punto innovativi strategie di chirurgia
stereotassica che hanno reso possibile l'impianto di cellule
di tipo eterologo ed/o autologo a livello dei sistema striatale
di pazienti parkinsoniani.
A tale scopo, nell'ultimo decennio
è stato tentato l'impianto di linee cellulari diverse
ed i risultati più interessanti sono stati ottenuti utilizzando
cellule adrenergiche della midollare del surrene e soprattutto
cellule mesencefaliche embrionali.
Tali procedimenti terapeutici, condotti in diversi centri specializzati,
sono stati limitati ad un ristretto numero di pazienti le cui
caratteristiche cliniche erano soggette a severi criteri di inclusione.
Gli studi che presentano un follow-up a lungo termine, almeno
3-4 anni, sono concordi nel mostrare, attraverso studi PET seriati
nel tempo, la sopravvivenza di una variabile quantità
di cellule trapiantate e quindi la validità funzionale
della procedura chirurgica.
Per quanto riguarda l'analisi dei dati clinici riportati in questi
stessi studi, il miglioramento dei sintomi motori parkinsoniani,
pur essendo molto incoraggiante, presenta dei limiti, in quanto
i benefici clinici osservati si sono rivelati talora transitori,
ed è stata riportata l'insorgenza di effetti collaterali
di tipo discinetico con il passare dei tempo.
In conclusione, l'approccio
terapeutico ristorativo nella malattia di Parkinson, pur rappresentando
ancora una procedura sperimentale, costituisce il presupposto
teorico per il superamento della tradizionale terapia sintomatica
e per la realizzazione di una possibile terapia eziologia del
deficit dopaminergico anche se una maggiore conoscenza dei processi
sottesi tra attecchimento di trapianto cellulare, effetti
collaterali ed entità dei miglioramento clinico risulta
indispensabile prima di utilizzare tale metodica su ampi gruppi
di pazienti..
Azione Parkinson Roma News
- n.1 marzo 2002 |