C'è oggi una tendenza
ad una cura maggiore nei confronti dei malato, ma nel segno riduttivo
di alleviargli la pena, non di aiutarlo a vivere la sofferenza..
Per realizzare questo il paziente ha bisogno di immagini, di
modelli, di dialogo, di confronto, risorse simboliche, che nella
società attuale sono sempre più improbabili e rare.
La disponibilità di una sapienza relativa alla malattia
che permetta, a chi è malato, di avere coscienza di poter
comunicare utilmente la propria esperienza.
Ma i discorsi diventano esclusivamente di ordine medico e mirano
a sollevare il malato dal patimento e non a rafforzarlo nelle
sue risorse morali in modo che possa vivere la malattia come
un'esperienza di vita e non come tempo perso.
Il messaggio, in conclusione è questo: la tua malattia
non è cosa di cui possano occuparsi gli altri: è
cosa di cui devi occuparti tu. E tu puoi occupartene soltanto
affrontando un processo di conversione del tuo progetto di vita.
Parallelamente anche le Istituzioni dovrebbero riconoscere il
malato nella sua soggettività.
Naturalmente il medico non potrà assumersi il compito
di maestro di vita, tuttavia deve tener presente, nel rapporto
col malato, che questi è un soggetto che sta vivendo un'esperienza,
non solo un organismo che ha bisogno di farmaci.
Noi stessi continuiamo a fare molto affidamento sul progresso
scientifico e poco sulle nostre risorse interiori.
Potremmo dire , semplificando, che c'è una ipervalutazione
dell'informazione scientifica e una sottovalutazione della piccola
informazione .. Purtroppo la stampa non ci aiuta.. I giornali
ci bombardano di notizie presentate in maniera pericolosamente
fuorviante, creando false speranze nella gente, giocando sulle
parole e facendo uso dei condizionali. Proprio questo tipo di
informazione ha fatto sì che nell'opinione comune il Parkinson
sia ormai quasi debellato.
Riportare l'informazione a giusti livelli potrebbe essere uno
dei nostri compiti.
Essere informati è importante ma dobbiamo essere consapevoli
che oltre all'informazione scientifica (dietro la quale spesso
c'è un interesse commerciale), c'è quella piccola
informazione, spesso ricca di profonda saggezza, che è
quella raccolta e trasmessa dagli stessi pazienti e familiari
su come affrontare le difficoltà della malattia nella
vita di tutti i giorni sia dal punto di vista pratico
che morale.
Di questa "piccola" informazione sono anche depositari
i malati stessi e i loro familiari .
Il luogo privilegiato per la circolazione della "piccola
informazione" sono le nostre Associazioni dove la gente
si incontra e parla in modo concreto , portando un contributo
di esperienze.
Parkinson Roma News - n.2002-3 |