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Il neurologo prof.
Renzo Bassi risponde alle vostre domande (161 - 165; 6 - 19 aprile 2010). |
165 - Il
19 aprile 2010 P.F. ha chiesto: "Vivo a Xxxx: a mio padre, un uomo pieno di vita, iperattivo, nell'ottobre scorso è stato diagnosticato il M.P... io no riesco ad accettare sta situazione (neanche a scrivere sta parola), peggiora giorno dopo giorno, non ha tremore ma debolezza, stanchezza, si è chiuso, non esce, è sempre a letto, riesce a fare a malapena due passi, come un bimbo che sta imparando a camminare, abbassamento della voce, il più delle volte con omissione di finali delle parole, ha piedi e caviglie esageratamente gonfi. Nessun medico, neurologo, ortopedico e chirurgo vascolare ha saputo spiegare il motivo. Ci sentiamo soli e abbandonati, potete dirmi perché? E' una delle tante conseguenze della malattia? Potete darmi dei consigli? Non so dove ed a chi rivolgermi. Grazie."
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164 - Il
15 aprile 2010 R.B. ha chiesto: "Ai consueti sintomi dells malattia di Parkinson che mi fu diagnosticata tre anni fa, fin qui ottimamente curata con farmaci, recentemente si sono aggiunti altri sintomi il cui effetto è sostanzialmente quello di rendermi pressoché impossibile allacciarmi le scarpe o raccogliere piccoli oggetti da terra: compiendo infatti tali comuni manovre mi si scatenano acuti dolori lombari e altrettanto acuti dolori agli arti inferiori (muscoli, giunture?). Io vorrei approfondire questo quadro patologico con visite ortopediche e relativi esami, mentre il mio neurologo mi suggerisce solo di aumentare i farmaci antiparkinson. Gradirei un vostro commento, grazie "
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163 - Il
12 aprile 2010 C. ha chiesto: "Salve,Professore ho 43 anni, sposato 2 figlie, da luglio so di essere malato di Parkinson. Come medicine prendo Requip 12mg al giorno; da un po' di tempo avverto un fastidio al petto (lato sinistro) ho fatto degli accertamenti come elettro cardiogramma risultato tutto a posto, ricerca degli enzimi tutto a posto. Chiedevo se la causa di questo sintomo così fastidioso potesse essere il farmaco sopra descritto. Cordiali saluti "
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162 - Il
7 aprile 2010 C.R. ha chiesto: "Sono una donna di 43 anni e da circa 3 anni ho scoperto di avere il M. di Parkinson. Attualmente la mia cura comprende 1c. e mezzo di Mirapexin per 3 volte al di, 3 Mantadan al di. 1 Azilect e il cerotto Neupro 24h. Nonostante ciò il mio stato di salute non è per niente soddisfacente, faccio fatica a fare tutto anche i piccoli movimenti tipo mettermi la crema sul viso. Sono sempre affannata e affaticata. I medici che mi seguono stanno temporeggiando ad iniziare il percorso con la levodopa per tutti gli effetti collaterali che con l'andar del tempo si manifestano, però io mi chiedo, e di conseguenza chiedo a lei, ma mi farà bene sforzarmi cosi a fare qualsiasi tipo di movimento oppure in fondo è meglio che inizi a prendere questa levodopa? La ringrazio anticipatamente e spero che mi risponda al più presto perchè sto passando dei giorni molto critici."
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161 - Il
6 aprile 2010 M. ha chiesto: "Chiar.mo Professore, mio papà affetto da MP da circa 10 anni non si è mai curato e solo recentemente, dopo essere stato visitato da due neurologi diversi, aveva deciso di iniziare una terapia. Emtrambi i dottori hanno consigliato Madopar come farmaco ma mio padre non è convinto che abbia alcun effetto e soprattutto teme che inibisca la produzione di Dopamina una volta interrotto. Sono giustificate queste paure? Cioè: - Il farmaco è realmente efficace per l'acinesia? - La somministrazione del farmaco può provocare neurodegenerazione irreversibile? - Attualmente mio padre ha tremori minimi bilaterali ma non riesce quasi più a camminare se non aiutato e non riesce a parlare. Grazie in anticipo."
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