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Il neurologo prof.
Renzo Bassi risponde alle vostre domande (196 - 200; 11 ottobre - 4 novembre 2010). |
200 - Il
4 novembre 2010 M.I. ha chiesto: "Mia moglie (45 anni) ha il Parkinson, diagnosticato 6 mesi fa. Prende Azilect e Mirapexin, che le stanno giovando. Psicologicamente sta bene, ma io, non conoscendo la malattia, sono preoccupato per il futuro (abbiamo una bambina di 4 anni) e non so cosa aspettarmi. Le chiedo di spiegarmi quale è e come è il decorso della malattia. Grazie."
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199 - Il
2 novembre 2010 E.P. ha chiesto: "A mia mamma, che ha 75 anni, da quasi 2 anni è stato riscontrato il morbo di Parkinson, inizialmnte era in forma lieve, con rallentamenti e indecisioni, ha iniziato subito la terapia con Levodopa e una specifica ginnastica, ma dopo circa 6 mesi, visto il leggero e continuo peggioramento il medico neurologo ha aggiunto anche cerotti con Rotigotina 2mg. A una succesiva visita dopo 5 mesi, il medico dopo avere riscontrato un leggero tremolio nelle mani, maggiore difficoltà nel camminare, abbassamento del volume della voce ed altre cose, oltre a perdite di urina, ha affermato che la terapia era sbagliata e bisognava aumentare il dosaggio dei cerrotti passando da 2 a 4mg per 3 settimane e successivamente a 6mg (dovrebbe iniziare fra due giorni con 6 mg di Rotigotina). Subito dopo il passaggio a 4mg la situazione generale era migliorata ma adesso è di nuovo peggiorata. Chiedevo se esistono anche altri farmaci che si possono utilizzare e se integratori con gynko biloba o lecitina di soia, possono dare un aiuto. Inoltre chiedevo se non è il caso di fare una visita anche da un'altro specialista, giusto per avere più opinioni. Grazie."
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198 - Il
1° novembre 2010 R.S. ha chiesto: "Gentile Professore buonasera, mio padre di 75 anni soffre da 10/12 di MP. Non le elenco la terapia perchè è quella comune a tutti i malati di questo tipo. Il problema grave non è adesso l'incontinenza, il fatto che non deambula più, la difficoltà a masticare o che non si capisce quasi più quando parla ma è la demenza quasi totale che da un anno a questa parte si è manifestata. E' in caduta libera Non riconosce quasi più mia madre. E' gelosissimo di lei e aggressivo nei suoi confronti (mi creda se le dico che mio padre era un uomo mite, gentile e servizievole e che mai nella nostra famiglia abbiamo avuto problemi di gelosia). Non sta fermo un minuto, di notte non dorme, taglia e rompe tutto quanto gli capita sottomano, nasconde tutto quello che trova .... Mia madre è allo stremo delle forze sia fisiche che psicologiche ma non accetterà ma di ricoverarlo in una struttura. La mia domanda è: a parte la terapia per il MP che ormai non sta più dando risultati oggettivi non c'è una terapia che lo tranquillizzi, lo faccia dormire un po', gli tolga l'irritabilità ? I Malati portano un fardello immane ma mi creda per chi li assiste è forse peggio. Almeno lui qualche volta canticchia felice, mia madre non sorride più da anni ....."
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197 - Il
19 ottobre 2010 C. ha chiesto: "Esimio Professore, mia madre di 90 anni è affetta da morbo di Parkinson. Assume il Sinemet: 2 pastiglie e 1/2 al giorno. Ultimamente sta lamentando la visione di paurose allucinazioni (es.facce mostruose, che la aggrediscono e invadono la sua stanza e tanto altro) che la deprimono tantissimo fino ad indurla al pianto. Ora Le chiedo se tutto ciò possa dipendere dalla cura, che magari andrebbe modificata riducendo l'assunzione delle pastiglie o cambiando la terapia. Il neurologo, vista l'età, le dice che può dipendere dalla vista (è parzialmente cieca per maculopatia), ma a me preme che mia madre, lucidissima e sveglia come una trentenne, viva più tranquillamente questo periodo della sua vita. In attesa, La ringrazio sentitamente. P.S. Il neurologo sarebbe forse da cambiare?"
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196 - L'11
ottobre 2010 M.C. ha chiesto: "Egregio Dottore,mia madre fa terapia con Sinemet 100+ 25 a rilascio modificato. So che non è più in commercio; sa dirmi se tornerà sul mercato? Un'altra cosa, la più importante: poichè mamma non accetta di avere il Parkinson e di effettuare una terapia, spesso sono costretta a sminuzzare il Sinemet e diluirlo con acqua e aranciata. Ho letto però che i farmaci a rilascio prolungato non si rompono nè si sminuzzano. Lei cosa ne pensa e quali rischi si corrono, facendolo? Distinti saluti."
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