Il neurologo prof. Renzo Bassi risponde alle vostre domande
(201 - 205; 7 - 25 novembre 2010).
205 - Il 25 novembre 2010 G.S. ha chiesto:
"Buonasera Dottore, mia mamma è affetta da m. Parkinson da 12 anni, prende 1c requip RP al mattino sinemet 100+25 1\\2c ore 7.30, 1\\2c ore10, 1c ore 12.30, 1\\2c ore 15.30, 1\\2c ore 19,1c ore 21.30,madopar 100+25 1c ore 22. Ha molti problemi di equilibrio; può dipendere da qualche pastiglia? Circa due anni fa prendeva mirapexin al posto di requip; da allora la situazione è peggiorata, ora le hanno proposto operazione DBS lei cosa ne pensa? Grazie mille x il suo tempo "
  "Salve,
direi che i problemi di disequilibrio dipendono probabilmente molto più dalla malattia di Parkinson che dalla terapia. Se è peggiorata pur assumendo la classica terapia antiparkinsoniana e dopo aver tentato varie terapie, il ricorso alla dbs (stimolazione cerebrale profonda) è ragionevole.
Si tratta di una procedura piuttosto efficace senza grossi rischi, riservata a pazienti selezionati, poco rispondenti alla terapia farmacologica tradizionale.
Va proposta dopo discussione ed effettuata in Centri Parkinson specializzati che vedono una azione di concerto con neurochirurghi esperti in dbs. In Lombardia non mancano: per esser meglio indirizzata può sentire le associazioni-rete regionale di pazienti con Parkinson
(può cercare con le parole:Parkinson Lombardia). Cordialità."
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204 - Il 19 novembre 2010 A.N. ha chiesto:
"Egregio Prof. Bassi
Sono il fratello di un ragazzo di 41 anni affetto dal Parkinson da circa 4 anni; da circa due anni si trova senza lavoro .
Visto che tutto questo viene supportato solamente dall'aiuto dei fratelli, le vorremmo porre una domanda: Mio fratello assume dei medicinali, alcuni che la mutua passa e uno, il " MANTADAN", che non è mutuabile. A fronte di una spesa di circa 7 euro la settimana, non esiste un comparativo mutuabile?"
  "Salve,
purtroppo il Mantadan non è mutuabile e rappresenta una certa spesa per i molti parkinsoniani cui viene prescritta questa terapia; è in classe C per cui a totale pagamento dell'assistito; non è sostituibile da farmaci equivalenti, ed eventualmente il neurologo deve spostarsi su farmaci di diversa categoria.
Ricordo che L'amantadina (mantadan) è indicata nel trattamento del m. di Parkinson (ma non sintomi extrapiramidali indotti da farmaci) potendo contrastare il tremore nei primi stadi della malattia o attenuare le discinesie da levodopa negli stadi più avanzati.
Non è esente da effetti collaterali che vanno tenuti ben presenti: l'uso deve esser preceduto dall'esecuzione di un elettrocardiogramma.
Cordialità."
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203 - Il 20 novembre 2010 M.T. ha chiesto:
"Salve,
Sono una ragazza di 21 anni e da qualche tempo soffro di strani dolori agli arti inferiori e superiori così sono andata a farmi visitare e il dottore mi ha fatto sdraiare sul lettino e mi ha fatto una visita neuromuscolare e articolare che sono risultate negative,
Però da poco ho dei tremolii del pollice sinistro quando scrivo al cellulare, può essere Parkinson? Aggiungo che sono ansiosa e ipocondriaca."
  "Salve,
è assai improbabile che si tratti di m. di Parkinson. La tua età è molto giovane per questa malattia, per quanto sono stati scoperti rari casi piuttosto precoci, prima dei quarantanni. E' vero che il Parkinson può esordire con dolori alle articolazioni più grosse, ma considerando che
sei ansiosa e che il medico che ti ha visitato non ha parlato di Parkinson, devi stare assolutamente tranquilla.
Cordialità."
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202 - Il 15 novembre 2010 M.G. ha chiesto:
"Egregio Prof.
Ho 40 anni e da 2 anni ho il morbo di Parkinson. Non ho tremore ma rallentamento e rigidità del lato destro. La cura che faccio è con Mirapexin 3,15 ed Azilect.
La malattia è stabilizzata ma ho notato troppi sbalzi d'umore e nervosismo; è normale? Ho anche caduta dei capelli; può essere dovuto anche ai farmaci?
Attendo con ansia risposta.
Cordiali saluti"
  "Salve,
il gonfiore alle caviglie (piedi) con dolore è un effetto collaterale ben segnalato con il Mirapexin; il dolore è segnalato con l'Azilect.
Potrebbero esserci peraltro altre cause.
Vedi anche altre mie risposte sul sito.
Ne parli con il suo specialista.
Cordialità."
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201 - Il 7 novembre 2010 V.A. ha chiesto:
"Egr. Prof., gradirei avere il suo Emerito parere sul caso di mia mamma alla quale è stato diagnosticato il morbo di Parkinson circa 6 anni fa. La terapia che seguiva era la seguente:
MIRAPEXIN O,7 Mg 3 cpr al dì
SINEMET 1OO Mg+25 Mg. 3 cpr al dì
MINIAS 2,5 12 gocce alla sera
Siccome da qualche tempo la mamma aveva un respiro molto affannoso e spesse volte la saliva le andava di traverso, ci siamo rivolti al neurologo che la sta seguendo il quale ha ritenuto opportuno ricoverarla per farle una serie di esami (tra cui rx torace, tac torace, spirometria, visita orl, rm encefalo, visita cardiologica).La diagnosi finale "sindrome parkinsoniana" con nuova terapia.
PRAMIPEXOLO O,7O Mg 3 cpr al dì
CARBIDOPA 25 Mg LDOPA 1OO Mg 3 cpr al dì
Il problema sta persistendo, Lei cosa ne pensa?
La ringrazio molto per la Sua disponibilità. Cordiali saluti."
  "Salve,
credo assai utile che periodicamente venga fatta una puntualizzazione nei pazienti parkinsoniani. proprio per evitare di tirar avanti con diagnosi non esatte e terapie non indicate. Questo specie se la terapia non funziona o compaiono sintomi non previsti ovvero complicazioni.
A volte è proprio utile pianificare un ricovero ospedaliero dove si può concentrare una serie di esami e vedere il paziente per alcuni giorni, magari con la possibilità di una valutazione collegiale.
Da quanto mi scrive ci sarebbe stata una piccola puntualizzazione anche della diagnosi, da m. di parkinson a sindrome parkinsoniana (che è un sinonimo), ma apre la possibilità di cause differenti.
Suggerisco di chiedere direttamente ai neurologi le implicazioni di questa variazione della diagnosi e della terapia che peraltro appare assolutamente razionale.
Cordialità.