Il neurologo prof. Renzo Bassi risponde alle vostre domande
(221 - 225; 11 -14 gennaio 2011).
225 - Il 14 gennaio 2011 R.C. ha chiesto:
"Buonasera Dott. Bassi,
le scrivo da Xxxxx, avrei un grande dubbio-dilemma: vorrei sapere se il morbo di Parkinson giovanile sia ereditario.
Le spiego perchè lo chiedo: le due sorelle di mio marito hanno entrambi il morbo ed io attualmente sono in attesa quindi vorrei sapere se ci siano rischi di ereditare la malattia per il nascituro.
Aspetto una sua risposta.
Grazie mille per l'attenzione."
  "Salve,
Raramente (qualche volta) il Parkinson giovanile è ereditario.
Il discorso è molto complesso perché dipende dalla tipologia del Parkinson dei parenti e da una buona ricostruzione dell'albero genealogico.
La terminologia genetica è complicata e l'argomento è assai delicato.
Consiglio di rivolgersi ad un Centro Parkinson qualificato collegato ad un Centro di genetica.
Può farsi aiutare dalle associazioni Parkinson della sua regione.
Cordialità."
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224 - Il 14 gennaio 2011 L.L. ha chiesto:
"Egregio prof. Bassi
ho 64 anni da quasi 5 mi sto curando per una forma di Parkinson senza tremore ma con rigidità e perdita di equilibrio.
Cura: mirapexin 0,7 mg pastiglie 1 e mezza e sinemet 250+25mg pastiglie 1 e mezza, suddivise: ore 8 ore 12 ore 18.
Ultimamente ho problemi di deambulazione. specialmente nel cambio marcia come se le mie gambe non volessero iniziare a camminare e fatico a tenere l'equilibrio.
Ho provato ad aumentare sinemet senza risultati.
Il mio neurologo dice che c'è poco da fare ... ma io come posso vivere con la paura di cadere ogni volta che mi muovo?
Mi aiuti per favore, ho la massima fiducia in Lei.
La ringrazio infinitamente. Cordiali saluti"
  "Salve,
le difficoltà di deambulazione, che possono arrivare fino a un blocco vero e proprio, sono ben riconosciute e frequenti nel paziente parkinsoniano.
Posso suggerire di: ottimizzare la terapia farmacologica, affidarsi ad un centro di fisiokinesiterapia con esperienza coi parkinsoniani.
Alcune tecniche di fisiokinesiterapia che sfruttano l'accoppiata CON LA MUSICA o CON PARTICOLARI SUGGERIMENTI, SONO MOLTO UTILI.
TENGA PRESENTE CHE BISOGNA SEMPRE CAUTELARSI DAL SCIVOLARE E CADERE E QUINDI STARE IN SICUREZZA CON AUSILI PER ALZARSI E MUOVERSI.
Cordialità."
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223- Il 12 gennaio 2011 F.P. ha chiesto:
"Buongiorno dottore,
avrei bisogno di chiarire alcuni dubbi...
Il mio papà, a cui è stato diagnosticato il Parkinson circa 2 anni fà, sta assumendo una terapia farmacologica costituita da:
- MADOPAR 200+50 COMPRESSE DIVISIBILI (1/2 a colazione, 1/2 a pranzo e 1/4 a cena)
- REQUIP (da poco è passato da 2mg a 4mg al giorno)
- MOTILIUM 10MG.
Visto che il parere del neurologo dal quale è in cura contrasta con quello di un altro neurologo specializzato dal quale si è fatto visitare il mese scorso, vorrei fare un pò di chiarezza!
1a domanda:
Madopar va preso prima o dopo i pasti? Perchè sulle istruzioni "si consiglia l'assunzione 30 minuti prima o un'ora dopo i pasti" mentre il neurologo che lo cura non dà importanza a ciò.
2a domanda:
Motilium va preso o no? Se sì quanto e quando? E' correlato all'uso delle altre pastiglie?
3a domanda:
E' davvero importante evitare i cibi con proteine (carne,pesce, formaggi,salumi e uova) a pranzo se si assume Madopar oppure dipende dal livello della malattia?
La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti."
  "Salve,
rispondo con l'aiuto della farmacista d.ssa Castellani.
1a domanda:
Madopar va preso prima o dopo i pasti?
Risposta: La levodopa (madopar) viene assorbita principalmente nelle regioni prossimali dell'intestino tenue e l'assorbimento è indipendente dalla sede . La massima concentrazione plasmatica di levodopa si raggiunge all'incirca un'ora dopo l'ingestione di Madopar capsule o compresse divisibili. L'assunzione di cibo riduce la velocità e l'entità dell'assorbimento della levodopa. La massima concentrazione plasmatica di levodopa è inferiore al 30% e si raggiunge più tardi se il Madopar capsule o compresse divisibili viene somministrato dopo un pasto normale. L'entità dell'assorbimento della levodopa si riduce del 15%. Andrebbe quindi meglio prima.
2a domanda:
E' davvero importante evitare i cibi con proteine (carne,pesce, formaggi,salumi e uova) a pranzo se si assume Madopar oppure dipende dal livello della malattia?
Risposta: Sempre nella scheda tecnica viene riportato che l'effetto terapeutico di Madopar si riduce se il farmaco viene assunto con un pasto ricco di proteine, quindi bisogna valutare il contenuto di proteine dei vari cibi. Direi quindi di sì; dipende dal Madopar più che dal livello di gravità della malattia.
3a domanda:
Quando va preso il Motilium?
Risposta: Nella scheda tecnica del farmaco si raccomanda l'uso di Motilium "PRIMA dei pasti". In caso di assunzione dopo i pasti, l'assorbimento del farmaco è piuttosto rallentato , E' correlato con l'uso di altra terapia: cioè i farmaci che aumentano direttamente o indirettamente la levodopa. Va assunto se tali farmaci provocano senso di nausea, vomito, ma spesso viene prescritto senza aspettare questi effetti spiacevoli.
Cordialità."
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222 - Il 12 gennaio 2011 D.N. ha chiesto:
"Buon Giorno Prof.Bassi,
mia madre 73 anni, da 4 diagnosticato MP + Sindrome gambe senza riposo, in terapia al Dip Neuroscienze Osp. Xxxxxx, con Madopar 200+50 1/2cp 3 Volte Die+2cp Mipapexin 0,18 3volte Die.
Dopo circa 6 mesi comparsa di discinesie, sopprattutto al mattino dopo assunzione di Madopar.
La neurologa ha ridotto gradualmente il Mirapexin a 1+1/2 da 0,18cp 3 volte die.
Ora le discinesie si sono ridotte (non scomparse), ma sono comparse una maggiore lentezza, con forte dolore agli arti inferiori che pregiudica la mobilità e una rigidità al collo ed inoltre lamenta un forte calore a tutta la testa che la mette in ansia.
Probabilmente il Miarapexin causava un eccesso di stimolazione dopaminergica ma allungave la fase on. Come è meglio modificare la terapia? Aumentando il Madopar o aggiungendo qualcosa che prolunghi l'effetto, tipo Azilect (serve piano terapeutico?).
Volevo anche precisare che mia madre è molto autonoma, anche se inizia ad avere degli sbandamenti e il dolore alle gambe le crea seri problemi, ed inoltre la comparsa delle discinesie si è verificato in concomitanza della morte improvvisa per ictus di mio padre, a cui Lei ha assistito.
Potrebbe aver influenzato? Il ritorno alla dose di 2cp x 3 potrebbe essere sufficiente ora che lo shock si è attenuato?
Mi scuso per la lungaggine e ringrazio anticipatamente."
  "Salve,
Per la prescrizione di AZILECT tramite il SSN è d'obbligo il Piano Terapeutico. Si tratta di normativa nazionale. Lo specialista neurologo deve compilare il Piano Terapeutico (validità massima 12 mesi) in 4 copie.Sulla base del Piano Terapeutico il medico curante può
prescrivere il farmaco su ricetta SSN altrimenti non può.
E' sempre molto difficile districarsi tra la prosecuzione di terapia a base di dopamina, che può favorire le discinesie o movimenti anomali esagerati e la riduzione della stessa terapia che può causare un ritorno o accentuazione dei sintomi parkinsoniani quali rigidità e la lentezza dei movimenti.
Serve sicuramente UN DIALOGO FIDUCIOSO costante TRA CURANTE E ASSISTITO. Probabilmente gli stress psicologici sono importanti, ma non del tutto determinanti.
Cordialità."
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221- L'11 gennaio 2011 S.I. ha chiesto:
"Gent. Prof.
ho 48 anni, faccio uso del cerotto Neupro, da mg 8 + mg. 2. L'amico "Park" non si fa notare, neppure da chi mi sta accanto gomito a gomito, se non fosse per quel tremore del braccio sx quando mi emoziono. Come controllare le emozioni per evitare il tremore? Quale farmaco risulta efficace per tale problema? Sempre grazie per il suo affettuoso sostegno."
  "Salve,
le emozioni fanno parte della VITA DI tutti OGNI GIORNO e sono inevitabili.
Il tremore parkinsoniano è influenzato dalle emozioni e ansietà, ma spesso sopravvalutiamo il loro ruolo.
Dobbiamo accettare che il tremore è il segno e manifestazione della malattia; l'emozione può accentuare o far evidenziare il tremore di più.
Non c'è una ricetta per controllare le emozioni; ognuno sviluppa una sua strategia: chi per esempio ascoltando musica, chi indirizzando la mente a pensieri o scene piacevoli, facendo movimenti particolari, ecc.
Gli psicologi magari possono esser di aiuto.
Un buon trattamento antiparkinsoniano può ridurre il tremore indipendentemente dallo stato emotivo.
Qualche goccia di sedativo leggero, esempio benzodiazepine, potrebbe esser di aiuto, ma va concordato con il curante (assunto al bisogno se gli episodi sono isolati o costantemente).
Cordialità."