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Il neurologo prof.
Renzo Bassi risponde alle vostre domande (41 - 45; 3 gennaio - 1° febbraio 2008). |
45 - Il
1° febbraio 2008 C.B. ha chiesto: "Gentile prof. Bassi, mio padre ha 69 anni ed è in cura con Sinemet dal 2001. Di giorno prende 7 pastiglie e mezza di Sinemet 100+25 mg, una e mezza di Mirapexin e la sera una pastiglia e mezza di Sinemet 200+25. Negli ultimi quattro mesi ha iniziato a manifestarsi con più frequenza il wearing off, gli è stato aggiunto il Mirapexin, che all'inizio gli ha portato un lieve beneficio. Non ha discinesie, ma acinesia, nei momenti di fine effetto della pastiglia le gambe sono bloccate, la notte non riesce ad alzarsi da solo, non riesce più a guidare. Inoltre sta peggiorando il suo livello cognitivo e di memoria. Da qualche giorno gli è stata frazionata la dose di Sinemet in modo diverso ma per ora non ha manifestato miglioramenti. Volevo chiederLe un parere per sapere se sia possibile e opportuno cambiare terapia, anche a questo stadio della malattia. La ringrazio in anticipo moltissimo per la Sua risposta. Cordiali saluti."
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44 - Il
24 gennaio 2008 N.V. ha chiesto: "Salve Prof., premetto che non sto chiedendo una consulenza sul Parkinson ma su un ictus ischemico. Mia sorella è stata colpita il 5 dicembre scorso da un Ictus ischemico. Il lato sinistro è paralizzato. Dopo alcune settimane c'era stato un certo miglioramento, infatti riusciva a deglutire e ad alimentarsi anche se non autonomamente. Da una settimana c'è stato un nuovo peggioramento, dalla tac si evince un'ulteriore zona ischemica nella zona bulbare da quello che sono riuscita a capire. Desidero sapere se è normale che ci siano queste recidive durante i primi mesi. Qual'è la probabilità di sopravvivenza? Inoltre è vero che farmaci come la citicolina e il piracetam non servono a nulla? Grazie in anticipo.
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43 - Il
21 gennaio 2008 F.C. ha chiesto: "Ho 58 anni, da poco più di sei mesi assumo Stalevo e le mie condizioni sono discrete. Questo farmaco mi ha permesso di uscire da una crisi di depressione che negli ultimi anni mi ha causato non poche difficoltà. Mi è stato spiegato che la malattia era già in atto da anni e che il suo progredire aveva appunto causato un calo di tono celebrale che si è evidenziato con la depressione. Tuttavia da quando assumo Stalevo ho notato alcuni disturbi alle vie respiratorie. In primo luogo ho la sensazione continua di sentirmi avvolto da uno sgradevole odore. Nello stesso tempo mi sento le vie respiratorie particolarmente \secche" e con una secrezione mucosa che non riesco ad eliminare. Questo disturbo si è accentuato con un recente episodio influenzale che mi ha causato una notevole aumento della sensazione di secchezza e ostruzione delle vie respiratorie. In particolare questo disturbo si è diffuso anche alle vie bronchiali con la comparsa di una tosse che non riesco a curare. Basta che esco di casa ed appena sento l'aria fresca inizio a tossire. In alcuni momenti della giornata ho la sensazione di soffocare. Considerando cha Stalevo mi ha prodotto grossi benefici e che attualmente ne sto assumendo 2 cp da 100 mg: cosa posso fare? Grazie."
"Egregio Prof: R. Bassi, la ringrazio di cuore dell interessamento al mio caso e della graditissima risposta. Il disturbo che le ho descritto si è ora circoscritto alle vie respiratorie superiori ed è quindi un po meno fastidioso. Per inciso la informo che STALEVO è la prima terapia a base di levodopa e che in questo momento non sto assumendo altri farmaci anche se mi è stato consigliato di assumere delle statine per una ipercolesterolemia ereditaria. Non sono molto convinto di iniziare tale terapia per gli effetti collaterali che in passato (circa 5 anni or sono) ho avuto con atorvastatina. Allora non avevo ancora la diagnosi di M P e, con il senno di poi, intuisco che trattandosi di irrigidimento e dolore muscolare poteva gia trattarsi di disturbi da correlare con il M P. Tornando alle mie recenti esperienze, in merito al MP ho sentito diversi specialisti e metà di questi mi hanno consigliato terapie con farmaci classificati come neuroprotettori quali i dopamino-agonisti indicati al fine di rallentare l evoluzione della malattia. Tra questi ho provato il pramipexolo che poi ho interrotto perché mi produceva confusione mentale. Altro farmaco che mi è stato raccomandato per le qualità neuroprotettive è la rasagilina. Laltra metà degli specialisti ha sostenuto che la terapie che rallentano levoluzione della malattia non esistono ancora e che lo Stalevo è il più moderno approccio alla malattia. Premesso che con Stalevo ho dei risultati nel complesso positivi, cosa ne pensa Lei della neuroprotezione? E possibile rallentare l evoluzione della malattia? La ringrazio vivamente e porgo cordiali saluti."
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42 - Il
16 gennaio 2008 V.S. ha chiesto: "Mi piacerebbe sapere la sua opinione riguardo al trattamento chiamato duodopa. Grazie per la sua gentilezza."
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41 - Il
3 gennaio 2008 A.B. ha chiesto: "Buongiorno, mio padre, ora 66enne si è ammalato di Parkinson cinque anni fa. Ad oggi le cure non sono risultate efficaci, il suo + grande problema è nell'equilibrio...cade + volte al giorno. Vorrei sapere il nome di un buon centro in Italia dove posso portarlo, e se ci sono cure anche sperimentali che possano migliorare le condizioni di chi ha avuto la sfortuna di ammalarsi di questa terribile malattia. Attualmente lui è in cura da un dottore del Xxxxxxx ma ci siamo rivolti anche al Yyyyyyyy senza alcun apprezzabile risultato. Grazie."
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