Il neurologo prof. Renzo Bassi risponde alle vostre domande
(51 - 55; 20 febbraio - 19 marzo 2008).
55 - Il 19 marzo 2008 P.P. ha chiesto:
"Gentile professore, mia madre ha 75 anni; dal 2000 è in cura per la malattia di P. e assume 3 cp di Sinemet ril.mod.200+50 al giorno (h 6, 11, 16,30) (Ambul. Park. ospedale di .....). I problemi più gravi ultimamente sono le difficoltà a dormire (anche a causa di allucinazioni nel primissimo sonno e pollachiuria) e momenti di confusione mentale. A settembre 2007 è stata ricoverata per curare un\'orticaria grave da farmaci (antibiotico Zimox per l'estrazione di un dente) con cortisone in flebo a scalare. A febbraio si è ripresentata un'allergia da Efferalgan (assunto per una decina di giorni per lenire i dolori di una lombosciatalgia) che non si riesce a debellare. Visti gli effetti del cortisone in compresse (confusione mentale), il dermatologo ha proposto pomata al cortisone sulle zone arrossate e antistaminico. Ma anche quest'ultimo antistaminico consigliato dal dermatologo (Xyzal) dopo tre compresse ha scatenato un'ulteriore reazione allergica. Sospeso da tre giorni, mia madre è comunque in preda a continua agitazione, diurna e notturna, e confusione (più grave e continua rispetto solo a una decina di giorni fa) e quindi sono preoccupata. Sono effetti causati dall'allergia e reversibili o devo temere un aggravamento della malattia di P.? E' meglio cercare di risolvere il problema comunque con una terapia 'massiccia' al cortisone, o tamponare localmente con la pomata (ma per quanto)? L'antistaminico può avere avuto effetti negativi col sinemet? Da ultimo ricordo che mia madre ha avuto nel 1994 shock anafilattico da Voltaren, e nel 1996 ha fatto chemioterapia per mastectomia. Scusi la lunghezza del messaggio, la ringrazio anticipatamente."
  "Salve, posso risponderle su quesiti neurologici e fare delle considerazioni generali. L'antistaminico può dare qualche effetto extrapiramidale (parkinsonismo) e quindi peggiorare un po' la rigidità.
Secondo me non è dimostrato che sia stato il cortisonico a dare confusione mentale - non scarterei di usare il cortisonico per breve periodo per il problema dermatologico.
I nuovi neurolettici usati per i disturbi comportamentali nel morbo di Parkinson come il Risperdal - Seroquel. Zyprexa potrebbe esser di aiuto per la sedazione e per l'allergia. Cordialità."
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54 - Il 12 marzo 2008 M.C. ha chiesto:
"Le scrivo per conto di mio zio, colpito da questa malattia da circa tre anni (anni 54), o meglio della sua famiglia. Vorremmo avere delle informazioni e dei consigli su quale strada intraprendere per far fronte ad una situazione familiare ormai ingestibile, dato che questa malattia ha colpito mio zio, più che nella sua forma classica, ossia dando problemi motori, in quella psichica o pschichiatrica visto che ha avuto una trasformazione nell'ultimo anno, che lo fa assomigliare tanto ad un pz.demente. Urla, ha disturbi di sonno, chiede ai suoi famigliari in modo insistente e continuo di mobilizzarlo nel letto, a volte incontinente, rifiuta di eseguire anche le cure, non vuole fare fiosioterapia .. si affida completamente a loro rinunciando alla sua autonomia, riducendo la moglie e i suoi due figli ad una situazione di isterismo e sfinimento. Le chiedo se può consigliarci su che provvedimenti prendere, dato che l'ultimo neurologo consultato della nostra città non ci ha dato speranze...BISOGNA AVERE PAZIENZA...Tanto rispetto per un uomo che è stato colpito da questo brutto male, ma io da nipote non posso vedere il resto della famiglia rovinare le loro vite e stare male come o più di lui. Cerchiamo una soluzione di tipo assistenziale o qualche esperto che gli modifichi la terapia antipsicotica (anche se sappiamo che interferisce con quella prettamente parkinsoniana); insomma una presa in carico totale che dia delle risposte chiare, visto che nella realtà in cui viviamo noi non c\'è un percorso preciso che ci aiuta a trovare un pò di luce. Mi scuso se mi sono molto dilungata ma volevo farle un quadro preciso. Sperando in una sua risposta, le invio i miei cordiali saluti."
  "salve, non ha specificato di che malattia si tratta (presumo m. di Parkinson).
Non è inusuale che malattie neurodegenerative di questo tipo comprendano patologie con disturbi psichici e comportamentali importanti.
E' piuttosto frequente che lo stress dei familiari e di chi presta cura ( i caregivers) sia elevato, fino a farci dire che il medico deve considerare non solo la malattia del paziente ma anche la patologia che alla fine colpisce il caregiver.
In alcuni Centri che trattano le demenze e parkinson vi sono psicologi che conoscono bene questi problemi (di gestione complessa) e che sono di aiuto per affrontarli.
Anche le Associazioni di pazienti (Alzheimer - Parkinson) possono dare una mano ad affrontare queste pesanti difficoltà incontrati nella quotidianità dell'assistenza.
Anche i farmaci sedativi offrono un contributo: il Serenase o altri farmaci con minori effetti di tipo parkinsoniano come Risperdal, Zyprexa, Seroquel, vanno utilizzati sotto guida medica e vanno gestiti momento per momento.
Capisco molto bene lo sconforto di queste situazioni e la richiesta di poter disporre di una assistenza globale e di un percorso guidato e preciso, ma credo che, nel complesso, la risposta delle Istituzioni in Italia non sia molto diversa rispetto ad altre nazioni. Cordiali saluti"
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53 - Il 27 febbraio 2008 M.L. ha chiesto:
"Salve. Mia Madre soffre di Parkinson da alcuni anni con sintomi quali tremore e debolezza. La terapia che assume è Sinemet 100+25 e Comtan 200 frazionati durante l'arco della giornata.
Come terapia va abbastanza bene tuttavia lamenta un fastidiosissimo effetto collaterale suppongo dovuto al sinemet cioè la visione offuscata. Dopo pranzo sopratutto inizia ad avere problemi di visione cioè gli si appare tutto offuscato anche per diverse ore dopodichè ritorna normale. Ha effettuato anche delle visite oculistiche ma non gli hanno riscontrato nulla a livello di occhi. Mi chiedevo se esiste magari un sostituto del sinemet che non desse quel tipo di problema o comunque se ha qualche suggerimento."
  "Salve, sia pur riscontrata raramente, la visione offuscata fa parte degli effetti indesiderati della terapia con Levodopa (Sinemet) e Comtan (prodotto che aiuta a restare attiva nel corpo la levodopa).
Se il fenomeno succede solo in alcune ore della giornata è possibile magari modificare l'ora di assunzione della terapia.
Se il fenomeno è accaduto dopo l'introduzione di Comtan, vale la pena di riconsiderarne l'utilizzo o la posologia. magari riducendolo un po'.
Ne parli direttamente con il neurologo (o lo specialista del centro Parkinson) per un miglior
intervento terapeutico. Cordialità."
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52 - Il 25 febbraio 2008 S.R. ha chiesto:
"Egregio professore, sono una ragazza di 23 anni.
Alcuni problemini fisici mi spingono a chiederle se per caso soffro di Parkinson.
Già da anni ho tremori alle mani e ora anche alle gambe, dimentico molto spesso e molto rapidamente tante cose, come appuntamenti appena presi, cosa ho mangiato, sono costretta a rifare le domande alle persone anche 6 o 7 volte perché non ricordo di averle già poste (in parole povere perdo colpi). Ultimamente ho anche una certa rigidità nella zona del petto (tenga conto che soffro di attacchi di panico).
Mi rendo conto di essere molto giovane e non voglio essere allarmista, ma secondo lei potrei avere il Parkinson?
Esiste qualche esame che potrei fare per confermare o meno una diagnosi di Parkinson?
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti."
  "Cara S., escludo che tu possa soffrire di malattia di Parkinson.
Lo penso in base a quanto dici del tremore, della zona di rigidità, dei disturbi di memoria, dei precedenti attacchi di panico.
Non ti consiglio di eseguire alcun esame. Semplicemente parla dei tuoi timori e della tua ansia con un medico o con uno psicologo. Auguri."
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51 - Il 20 febbraio 2008 G. ha chiesto:
"Buongiorno Professore, mia madre di 55 anni è affetta da c.a. 4 anni da una forma di "parkinsonismo" (così definito dalla neurologa).
Soffre dei principali disturbi anche se in forma lieve dei malati di Parkinson, è sottoposta a terapia farmacologica e controlli costanti, al momento non ha tremore esterno (anche se la sensazione di tremore interno è presente da tempo).
E' possibile evitare in qualche modo una degenerazione della malattia? Il peggioramento dei disturbi è cosa certa oppure possiamo sperare in un assestamento della malattia ?
Ci sono reali speranze di cure in un immediato futuro applicabili anche alle persone che soffrono di questi disturbi già da tempo?
Io e mio fratello dobbiamo sottoporci a controlli specifici, rischiamo anche noi di ammalarci?
Ringrazio anticipatamente per il pronto riscontro. Cordiali saluti"
  "Salve, il "parkinsonismo", come scrive, può esser di varia tipologia, soprattutto per effetto di farmaci o magari per una malattia che causa sia sintomi parkinsoniani che altri disturbi, in genere da patologia neurodegenerativa.. Questa seconda ipotesi è forse il vostro caso: una
forma neurodegenerativa si può rallentare, a volte anche in modo consistente, ma difficilmente arrestare: inoltre vi sono forme meno gravi di altre.
E' pensabile che il trattamento che rallenta la degenerazione nervosa e migliora tutta una serie di sintomi , sia sempre più sofisticato ed efficace grazie ai sicuri progressi della medicina.
Molto raramente le forme neurodegenerative sono ereditarie; non c'è quindi necessità di fare particolari controlli a meno che lo specialista neurologo non ve lo richieda espressamente. Cordialità."