Il neurologo prof. Renzo Bassi risponde alle vostre domande
(396 - 400; 18 marzo - 23 novembre 2018).
400 - Il 23 novembre 2018 P.R. ha chiesto:
"Mio papà, anni 81, è affetto da Parkinson, invalido 100% con indennità accompagnamento.
In seguito a complicanze è stato ricoverato in ospedale. Lo dimetteranno a breve.
Come avere assistenza domiciliare?
Nella mia regione regna confusione.
Grazie e scusi il disturbo"
  "Salve,
essendo veneto non conosco bene la situazione nella sua regione, e mi limito a riflessioni generiche.
Posso considerare che si dovrebbe coinvolgere medico di base e distretto Asl per assistenza medica e infermieristica a domicilio.
Si potrebbe aver aiuto dai servizi sociali comunali e assistenti sociali per aiuto nella gestione di base del paziente e nell'accoglienza eventuale in casa di riposo.
L'indennità di accompagnamento dovrebbe aiutare a pagare eventualmente una badante. Le
associazioni locali laiche dei pazienti con Parkinson sono generalmente di aiuto prezioso per le scelte pratiche da fare.
All'atto della dimissione lo staff ospedaliero in genere si preoccupa a aiutare a risolvere i problemi del post ricovero e dell'assistenza domiciliare.
Cordialità."
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399 - Il 27 agosto 2018 L.A. ha chiesto:
"Egr. Prof. Bassi ...le scrivo per chiederle una informazione per mia mamma affetta da Parkinson dal 2008. Nell'anno 2013 ha fatto l'intervento per mettere il neurostimolatore perché la terapia che seguiva con i farmaci non era più efficace.
Da febbraio i medici hanno consigliato di mettere l'apomorfina con la pompa. Mia mamma però ha notato che nell'ultimo periodo l'effetto di questa pompetta è meno efficiente. Lei pensa che questo potrebbe dipendere dal fatto che l'ago della pompetta viene inserito in una zona della pelle dove magari si sono creati parecchi noduli.
Secondo lei questo potrebbe impedire il regolare scorrimento del liquido all'interno del corpo? o questa minore efficienza della pompetta è dovuto a altro? grazie in anticipo per la risposta.
Cordiali saluti."
  "Salve,
in effetti la presenza di noduli potrebbe a mio parere risultare in un minor assorbimento del farmaco per infusione.
Vi sono però molti fattori che possono incidere in una minor efficacia della terapia e nel funzionamento ottimale della pompa.
La cosa migliore è parlarne col neurologo che vi segue e che vi ha consigliato l'uso della pompa di infusione.
Cordialità."
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398 - Il 24 agosto 2018 F.P. ha chiesto:
"Egr. Prof. Bassi ...sono una parkinsoniana di 53 anni. Ho questa malattia da quasi 3 anni, ora la mia vita è principalmente il Sinemet 200+50 3 volte al di, più 1/4 di Sirio al bisogno..
Il mio principale problema è la stanchezza fisica e anche mentale, alla mattina soprattutto, ma anche durante tutto il giorno, oltre ad avere una tremenda sonnolenza diurna.
Mi chiedo se i farmaci siano responsabili della scarsa energia e se secondo lei si potrebbe fare qualcosa in merito.
Grazie."
  "Salve,
molte persone in questi periodi estivi si lamentano di spossatezza anche nell'età di mezzo per la temperatura elevata. I farmaci antiparkinsoniani, ma anche la malattia stessa possono causare sonnolenza e spossatezza perché il sonno è alterato e non riposante. Ci può essere peraltro anche depressione e l'effetto di altre patologie o altri farmaci.
Cerchi di stare al fresco, di non stancarsi troppo e parli con lo specialista per vedere se si conferma la terapia in corso. controlli la pressione del sangue sdraiata e poi in piedi.
Cordialità."
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397 - Il 22 agosto 2018 D.C. ha chiesto:
"Egr. Prof. Bassi ...Mio padre ha il Parkinson e assumeva mantadan una la mattina una il pomeriggio, è da un mese che soffre di allucinazioni, ma lui non è più disposto a farsi visitare. Come posso aiutarlo?
Si è barricato in casa e non esce più, la notte non dorme completamente e scappa di casa. Ha pure 4 bypass, pacemaker e diabete , non manca nulla. Non riesco a convincerlo in nessun modo.
Neanche i calmanti hanno fatto effetto. Sono disperata perché penso si aggravi ancora di più. Perché è convinto che lo devono ammazzare e quindi è terrorizzato.
Mi aiuti, un consiglio, la prego"
  "Salve,
immagino si tratti di un paziente parkinsoniano. Allucinazioni e psicosi fino al delirio di persecuzione sono frequenti nel Parkinson, magari innescati da farmaci come il Mantadan.
Disturbi del comportamento gravi, con autolesionismo ed opposizionismo sono di difficile trattamento, ma l'aiuto di familiari e amici e soprattutto dei medici alla fine riescono ad avere successo evitando ricoveri in psichiatria.
Cerchiamo di ridurre se non eliminare il mantadan. Può usare credo dei neurolettici (sedativi). Pazienza, perseveranza e fiducia nei sanitari credo proprio ridurranno la vostra preoccupazione e sofferenza.
Cordialità."
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396- Il 18 marzo 2018 M.V. ha chiesto:
"Egr. Prof. Bassi …
sono 10 anni che soffro con questa malattia, trovo molta difficolta a dormire la notte non riesco a girami sono rigido come una trave.
Delle volte vorrei urlare ma non posso perché ho una bella famiglia moglie e 5 figli.
Sono 7/8 mesi che ho questi disturbi mi può dare qualche consiglio?
Quando arriva in Italia Opicapone?
Grazie .
Un saluto."
  "Salve,
purtroppo la difficoltà a girarsi ,tipicamente nel letto, è uno dei sintomi frequente nel Parkinson di grado medio e avanzato. Serve ottimizzare la terapia farmacologica con regolare consultazione del proprio specialista, che potrà valutare anche l'utilizzo di uno dei nuovi farmaci e magari uso di un supplemento serale di dopaminergici. Un importante aiuto viene dal trattamento fisiatrico (ginnastica individuale o di gruppo) ed esercizi fisici come sono descritti nelle pagine del nostro sito.
Negli ultimi tempi si è scoperto un ruolo interessante per la musicoterapia sia attiva che passiva , anche qui individuale o di gruppo. meglio se associata alla danza.
Alcuni reparti ospedalieri offrono dei corsi specifici.
Cordialità."