Cure ai fotoni. Energia, le nuove frontiere.
La Repubblica.it
di: Letizia Michelotti
(31 marzo 2005)

Elettromagnetismo, frequenze, risonanza: non basta la biochimica per comprendere i meccanismi del nostro corpo, la fisica quantistica può venirci in aiuto e dare risposte sulle dinamiche fondamentali che regolano la materia vivente E in molti stanno studiando in questa direzione per scoprire terapie e strumenti.

E' la nuova frontiera della medicina: per capire la biologia umana a fondo oggi la biochimica non basta. L'uomo è un insieme di fenomeni biochimici ma anche fisici: elettromagnetismo, frequenze, risonanza. Anche la medicina classica usa già la fisica, basti pensare alla risonanza magnetica nucleare che funziona in base al principio di risonanza applicato agli atomi di idrogeno che compongono i tessuti. "Si fa con alte energie", afferma Piergiorgio Spaggiari, direttore generale dell'azienda ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna. "Ma se vogliamo vedere l'organismo come un complesso di frequenze elettromagnetiche e fenomeni di risonanza, bisogna scendere a energie estremamente deboli e, per questo, finora poco indagate".
A studiare l'infinitamente piccolo è la fisica, la meccanica "quantistica" che soggiace alla legge teorizzata da Max Planck. Planck, con Einstein, scoprì il collegamento tra materia ed energia. "Nell'Universo, tutto ciò che è materia e ha una sua massa, ha indissolubilmente un aspetto energetico e le due cose non si possono studiare separatamente", precisa Caterina Tribbia, docente di fisica, biofisica e specialista in oculistica, "Il corpo è come se fosse concentrato in una piccolissima parte di materia, il nucleone, tutto il resto è energia, i fotoni o quanti, nel rapporto di 1 a un miliardesimo. L'energia comporta sempre emissione di radiazioni, frequenze o onde elettromagnetiche. Rapportato al corpo, ogni organo e ogni cellula hanno una propria energia ed emissioni elettromagnetiche".
Popp scoprì addirittura che il DNA della cellula funziona proprio come un'antenna che trasmette e riceve frequenze. "Tutte le cellule trasmettono, ricevono e addirittura comunicano tra di loro e con gli organi", spiega la Tribbia, "il corpo è come un sistema elettromagnetico che si autoregola. Di conseguenza quando qualcosa può creare una patologia, lo si può evidenziare in anticipo: si viene a creare un disturbo elettromagnetico prima che possa essere segnalato da qualunque altro esame diagnostico. Ciò è molto importante anche per la terapia: è possibile, infatti, intervenire con frequenze opportune per eliminare il picco patologico e potenziare un apparato debole in maniera non invasiva e senza effetti collaterali".
"Il termine 'medicina quantistica' non è ancora omologato e, quindi, non è ufficiale, perciò ognuno gli attribuisce un significato diverso", sottolinea Emilio Del Giudice, professore di fisica all'Università di Milano e ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, "la teoria giusta per descrivere atomi e molecole e per comprendere i comportamenti della materia vivente è la fisica quantistica e non la classica, che non dice nulla sulle dinamiche fondamentali che regolano la materia vivente. La biochimica, per esempio, non spiega come, in una moltitudine di molecole, quelle giuste possano incontrarsi in un momento e in un luogo dato. Questo può essere il compito della medicina quantistica".
Come fanno le molecole ad arrivare nel posto giusto al momento giusto? Malattie, come il morbo di Parkinson, insorgono perché una particolare molecola, la dopamina, non arriva nei neuroni al momento giusto. Continua Del Giudice: "La domanda è: la dopamina non arriva perché l'organismo ne è carente, e allora bisogna introdurla, oppure perché, disponibile, non riesce a varcare le membrane cellulari? In quest'ultimo caso si potrebbe, con opportuni metodi chimici o chimico-fisici, aiutare le molecole a farlo. La biologia quantistica permette di venire a capo della dinamica generale e trovare il rimedio per sopperire ai mancati incontri". Ciò comporta l'utilizzo di strumentazioni speciali. Del Giudice sta progettando apparati che, mediante l'uso di campi elettromagnetici, possono pilotare il movimento di ioni all'interno dell'organismo per curare le più svariate malattie. Le frontiere sono imprevedibili.

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Questo testo era pubblicato su Internet nella pagina http://www.repubblica.it/supplementi/salute/2005/03/31/medicinaricerca/044fot44244.html, del 31 marzo 2005, non più in linea.