![]() |
Cervello, tante possibilità
ancora tutte da esplorare. Malattie del sistema nervoso. di Angelo Vescovi * da: La Repubblica.it - Salute (20 gennaio 2005) |
Con l'aumentare della longevità,
aumentano anche le malattie neurologiche, le più spaventose
per l'immaginario collettivo, per due motivi principali. Primo,
queste colpiscono il cervello, l'organo che rappresenta la sede
della nostra stessa coscienza ed identità. Secondo, il
tessuto cerebrale danneggiato è considerato incapace di
rigenerarsi dopo aver subito un danno. Così scriveva a
fine ottocento a proposito del cervello (e delle sue malattie)
Ramon Y Cajal, insieme all'italiano Camillo Golgi, uno dei padri
delle neuroscienze. Negli adulti, i percorsi delle fibre nervose
sono qualcosa di fissato, di concluso, di immutabile. Tutto può
morire, nulla può rigenerarsi. Ma come tutti i grandi,
Cajal intuiva i limiti del proprio sapere e, nello stesso passo,
scriveva: è compito della scienza del futuro cambiare,
se possibile, questo severo decreto. Quanto auspicato da Cajal non è avvenuto, ma le previsioni di una terapia per molte malattie neurologiche sono, oggi, molto più rosee che solo pochi anni fa. Si badi bene, la risposta alla richiesta di una cura per l'ictus, le lesioni del midollo spinale, la sclerosi multipla, solo per fare degli esempi, resta negativa. Ma mentre prima, a questa seguiva inesorabilmente la frase "non ci sono speranze", ora possiamo a ragion veduta ritenere che le speranze ci sono realmente. Ma cosa è cambiato? E' successo che, in poco tempo, si è passati dalla visione di Cajal a quella di un cervello plastico ed in continuo rimodellamento, le cui cellule possono venire sostituite se distrutte. Questo è dovuto alla recente scoperta che alcune zone del cervello contengono cellule dotate di proprietà rigenerative, le cellule staminali cerebrali. Queste cellule vengono moltiplicate per periodi di tempo lunghissimi e producono enormi quantità di cellule nervose mature che possono essere trapiantate nel cervello per sostituire quelle che una malattia, un trauma, un virus hanno distrutto. In linea di principio, qualunque danno cerebrale è aggredibile in questo modo, ma le previsioni sulla riuscita sono necessariamente diverse per tipo di malattia. Così, lesioni in cui grosse aree del tessuto cerebrale sono state devastate, come nell'ictus, richiederanno un approccio più complesso e lungo che non situazioni in cui il danno coinvolge poche e ben definite cellule come nel Parkinson. Gli studi sul topo sono molto incoraggianti, con le staminali cerebrali che hanno dato risultati molto positivi nelle lesioni spinali, nell'ictus, nella sclerosi multipla ed in alcune malattie neurologiche a base genetica. Il prossimo stadio è la sperimentazione sui pazienti. Questo è un passo critico, assolutamente fondamentale. A dispetto del grande parlare (spesso a sproposito) di cure di Alzheimer, Parkinson ecc. i casi di sperimentazione clinica con cellule staminali per le malattie neurologiche sono praticamente inesistenti. Per fare questo ci vogliono cellule staminali cerebrali umane e queste, scoperte da noi italiani, sono disponibili. Nel momento in cui scrivo, so di sperimentazioni cliniche che saranno avviate nell'arco di uno o due anni, dipende solo dai finanziamenti. Il primo avverrà ad opera di una compagnia americana di biotecnologie ed è mirato alla cura di una rara malattia neurologica ereditaria, il morbo di Batan. Il secondo è in fase di organizzazione in Italia e sono attualmente in fase di selezione le malattie su cui fare la sperimentazione, malattie che comunque ricadono nell' ambito delle patologie neurodegenerative letali. Inevitabilmente, i risultati che emergeranno da queste sperimentazioni saranno uno stimolo enorme per lo sviluppo di tentativi simili su molte altre malattie.Concludo perorando la causa della ragione. Ricordate che non vi sono ancora cure (anche sperimentali) per malattie neurologiche che utilizzano cellule staminali o similari. Prego i pazienti di non iniziare viaggi della speranza recandosi in fantomatiche cliniche in Russia, Cina, Barbados eccetera, anche se godono dell'attenzione dei media. Si tratta di truffe vergognose ed il meglio che può capitarvi è di vedervi estorcere somme ingenti, per non parlare dei possibili danni che potreste riportare, spesso irreversibili.In molti stiamo lavorando alla ricerca di soluzioni reali, di cure efficaci. Per quanto poco possa sembrare, il lavoro fin qui fatto ha portato a capire che le soluzioni esistono, che le cure si troveranno e si stanno trovando, che la speranza per milioni di pazienti è reale ed, in questo senso, i primi trials clinici in preparazione con staminali cerebrali umane sono un passo enorme. Ma è solo con un lavoro serio che si può arrivare alla sviluppo di terapie per molte malattie neurologiche incurabili. Il resto non conta. * Prof. di Biologia Cellulare Fondazione San Raffaele - Un. Bicocca, Milano Copyright Repubblica.it Questo testo era pubblicato su Internet nella pagina http://www.repubblica.it/supplementi/salute/2005/01/20/primopiano/008ner4328.html, del 20 gennaio 2005, non più in linea. |