Parkinson: pericolosi alcuni farmaci.
(3 gennaio 2007)
Facciano attenzione tutti i malati di Parkinson: una categoria di farmaci, quella dei cosiddetti 'dopamino agonisti ergolinici', causa un danno alle valvole cardiache in una percentuale di casi tra il 23,4 e il 28,6%. Lo dimostra uno studio italiano che sarà pubblicato dal New England Journal of Medicine.
Finanziato dalla Fondazione Grigioni, dall'Associazione Italiana Parkinsoniani e dagli Istituti Clinici Perfezionamento (ICP) di Milano, lo studio è il risultato di una collaborazione fra il Centro Parkinson ICP di Milano, diretto da Gianni Pezzoli e l'Unità di Cardiologia Riabilitativa ICP diretta da Renzo Zanettini, primo autore dell'articolo.
"Da tempo - afferma il professor Pezzoli - si sospettava che questi farmaci fossero causa di problemi cardiopolmonari e un paio d'anni fa c'era anche stato uno studio su Lancet sulla 'cabergolina', uno dei farmaci in questione, ma l'esiguo numero di casi di quello studio non aveva dato la prova certa". Il neurologo spiega che in effetti è difficilissimo reclutare per uno studio del genere, pazienti che abbiano assunto solo questo tipo di farmaci e non altri.
"Ma la nostra grande casistica ci ha permesso di mettere insieme 155 pazienti parkinsoniani che avevano ricevuto solo un trattamento con dopamino agonisti". I malati sono stati divisi in 2 gruppi a seconda del tipo di dopamino agonista assunto (ergot-derivati o non ergot-derivati). Sono stati esaminati e i risultati confrontati con quelli di 90 soggetti sani di controllo.
Ebbene: è stata riscontrata una insufficienza valvolare clinicamente importante nel 23,4% dei pazienti trattati con 'pergolide' (dopamino agonista ergolinico) e nel 28,6% di quelli trattati con 'cabergolina' (altro farmaco analogo) ma nessun caso fra i pazienti trattati con dopamino agonisti non ergolinici (pramipexolo e ropinirolo).
Alla luce di questi risultati "è importante - dice Pezzoli - che i pazienti in trattamento con dopamino agonisti ergolinici interrompano la terapia e vengano immediatamente controllati". Il problema, spiega il professore, è che una quota importante di pazienti già dopo 3-6 mesi di trattamento con questi farmaci evidenzia problemi alle valvole del cuore, altri no. Il perché é attualmente oggetto di un nuovo studio intrapreso dal gruppo degli ICP di Milano. Dei circa 200 mila parkinsoniani italiani, secondo Pezzoli, sono almeno 20-30 mila quelli in trattamento con dopamino agonisti ergolinici e dunque potenzialmente a rischio.

Copyright ANSA.
Questo testo era pubblicato su Internet nella pagina http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_2056664060.html, del 3 gennaio 2007, ora non più disponibile in linea.