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Progressi con la Risonanza. Mario Manfredi, Presidente Società Italiana di Neurologia (4 gennaio 2007) |
La risonanza magnetica ha consentito
la visualizzazione delle fasi precoci dell'ictus cerebrale. La
tecnica di diffusione permette infatti di definire precocemente
la natura (ischemica o emorragica) e la estensione di una lesione
vascolare acuta e di pianificare gli interventi atti a rivascolarizzare
il tessuto e a limitare la estensione dell'infarto cerebrale.
Si sono sviluppate tecniche per la rimozione precocissima (entro
le prime 3 ore) della occlusione di una arteria cerebrale e tentativi
di allungare (fino a 6 ore e oltre) il tempo utile per intervenire
sul vaso occluso. Sorgono parallelamente problemi organizzativi
diretti a trasferire il paziente in una unità apposita
entro le prime ore dall'ictus. La risonanza magnetica funzionale
ha consentito di localizzare con precisione le aree cerebrali
responsabili della motilità e del linguaggio permettendo
interventi neurochirurgici più sicuri, e di delimitare
la sede di attività patologiche, per esempio nella epilessia.
Sono stati identificati nuovi geni che predispongono al Parkinson,
alla epilessia e alle malattie neurodegenerative. Proposte nuove
modalità di somministrazione della terapia contro il Parkinson,
basate sulla erogazione della levodopa direttamente nel duodeno
e di farmaci equivalenti sotto la cute o mediante cerotti applicati
sulla cute. Nuove molecole (pregabalin e zosinamide) sono state
introdotte per l'epilessia e una nuova strategia immunosoppressiva
(natalizumab), è stata proposta per la sclerosi multipla. Copyright La Repubblica. Questo testo era pubblicato su Internet nella pagina http://www.repubblica.it/supplementi/salute/2007/01/04/primopiano/006neu5176.html, del 4 gennaio 2007, ora non più disponibile in linea. |