Le scoperte importanti si fanno anche in Italia.
Gianni Pezzoli Dir. U.O. Centro Parkinson, Ist. Clin. Perfezionamento, Milano
(5 aprile 2007)
Quando domandate ad un parkinsoniano che cosa chiede alla ricerca scientifica vi risponderà candidamente che vorrebbe una medicina per guarire. Oggi non è ancora possibile ma, se guardiamo alle spalle quanta strada è stata fatta negli ultimi quaranta anni in questa malattia, non è velleitario pensare che forse fra non molti anni una vera guarigione sarà possibile. Sono necessarie ricerche cliniche e di laboratorio.
L'Italia potrebbe giocare un ruolo importante in questa battaglia. I nostri gruppi di ricerca sono validi quanto gli altri. Eppure oggi l'80% dei farmaci è scoperto negli Usa. Se vogliamo rientrare in una corsa che porta salute alle persone e benessere al Paese, l'Europa e l'Italia devono investire. Occorrono regole più semplici. Lo studio della semplificazione delle regole è vitale per diventare più competitivi. Un esempio per tutti? Per una sperimentazione clinica occorre passare attraverso comitati etici, lenti e generalmente poco preparati che spesso scoraggiano il ricercatore per correre meno rischi. In America il ricercatore viene invece aiutato in tutti i modi anche a trovare risorse economiche. In Italia non esistono fondi pubblici destinati a ricerche brillanti. I fondi si possono ottenere se si appartiene a certi tipi di Istituti rispetto ad altri, ma anche in questo caso è sempre più utile una spinta politica che scientifica. Non è difficile cambiare. Applichiamo le regole che usa Telethon. Commissioni giudicatrici internazionali. Valutiamo i direttori delle strutture sanitarie e scientifiche anche con indici che pesano il valore scientifico delle pubblicazioni.

Copyright La Repubblica - Salute.
Questo testo era pubblicato su Internet nella pagina http://www.repubblica.it/supplementi/salute/2007/04/05/medicinapratica/013ita53013.html, del 5 aprile 2007, ora non più disponibile in linea.